I dati emersi dalla ricerca scientifica, riconoscono a questa miscela di gas un duplice ruolo, antiinfiammatorio ed antidolorifico. Tali effetti sembrano essere dovuti alla combinazione di diversi meccanismi d’azione: una minore produzione dei mediatori della flogosi (infiammazione), l’ossidazione (inattivazione) dei metaboliti algogeni che agendo sulle terminazioni nervose inducono il dolore, un netto miglioramento della microcircolazione sanguigna locale, con un miglior apporto di ossigeno ed una più rapida eliminazione delle sostanze tossiche, indispensabili per la rigenerazione delle strutture anatomiche lese.
In riferimento poi al più specifico sistema di percezione del dolore, alcuni studi sembrano far ipotizzare anche, sulla base di un meccanismo riflesso (già dimostrato per altre tecniche terapeutiche, come ad esempio l'agopuntura), un effetto di potenziamento dell'attività del nostro sistema di modulazione del dolore (un vero e proprio filtro "neuro-chimico" che contrasta l'ingresso dello stimolo doloroso nel nostro sistema nervoso centrale) con conseguente aumento delle endorfine endogene, cioè la "morfina" prodotta dal nostro organismo.
L'ozono, formato da 3 atomi di ossigeno, risulta essere una molecola altamente instabile ed è proprio questa peculiare caratteristica a rendere doverosa la creazione della miscela gassosa immediatamente prima dell’esecuzione del trattamento terapeutico che dovrà essere effettuato da mani esperte nel rispetto di specifiche Linee Guida.